SCOPRI
L’APP
Promossa da Novartis con le associazioni dei pazienti.
Il mal di schiena si combatte anche attraverso una corretta informazione, una cura adeguata e l’aiuto dalla ginnastica posturale. E’ quanto viene sostenuto dalla campagna di sensibilizzazione “Mal di schiena da incubo” promossa da Novartis con il patrocinio delle associazioni pazienti e in collaborazione con Postura da Paura.
Più dell’80% delle persone sperimenta mal di schiena nel corso della loro vita. I fattori che causano dolore possono essere diversi, ma i sintomi spesso sono gli stessi. Ecco perché le persone con mal di schiena cronico potrebbero non essere diagnosticate o minimizzare la causa sottostante del dolore, ma esistono 2 tipi di mal di schiena: quello meccanico e quello infiammatorio. Per i pazienti affetti da mal di schiena, è importante distinguere l’eziologia del dolore infiammatorio da quella del dolore meccanico. La sinergia con il medico di medicina generale per identificare la causa del mal di schiena è importante perché può indirizzare verso lo specialista di riferimento: il reumatologo, che può identificare la patologia, velocizzare il percorso diagnostico-terapeutico, migliorare la gestione del dolore e ridurne così l’impatto sulla qualità di vita.
La campagna vuole sensibilizzare proprio sul mal di schiena infiammatorio, una patologia sottodiagnosticata e spesso invalidante, che colpisce circa 1 adulto su 5 (il 20% della popolazione adulta soffre di mal di schiena che dura per più di 3 mesi). Spesso compare prima dei 40 anni ed è caratterizzato da persistenza del dolore per 3 o più mesi, rigidità mattutina che migliora con il movimento o con l’esercizio fisico, dolore intermittente alle natiche. I sintomi peggiorano con il riposo, si intensificano specialmente al mattino o durante la notte. Questo disagio può influire sulla qualità del sonno ed è uno dei motivi per cui molte persone con mal di schiena infiammatorio presentano anche disturbi del sonno .
L’esercizio fisico, se praticato con costanza e con i giusti movimenti può essere un beneficio. Per questo Novartis, in collaborazione con Postura da Paura, ha realizzato una serie di video pensati per chi soffre di mal di schiena. Sui canali social Facebook @Saichelasa e Instagram @Saichelasa, un nuovo video a settimana con consigli ed esercizi da svolgere comodamente da casa contro questa patologia. L’esperta e fondatrice di Postura da Paura, Sara Compagni, farà da guida nella conduzione degli esercizi del “Programma da incubo”. Inoltre nella sezione dedicata alla campagna sul sito www.saichelasa.it è possibile trovare informazioni utili, consigli pratici e un importante test di valutazione dei sintomi del mal di schiena.
“Mal di Schiena da incubo” è patrocinata dalle principali Associazioni di Pazienti, APMARR- Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare, AMRER – Ass. Malati Reumatici Emilia Romagna, ANMAR – Associazione Nazionale Malati Reumatici e ONDA – Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere.
“Ascoltare i bisogni dei pazienti ed essere al loro fianco con risposte concrete è sempre stata una priorità per Novartis. Poichè il mal di schiena infiammatorio può avere un impatto significativo sulla vita delle persone dal punto di vista fisico, psicologico e sociale, e alla lunga può portare anche alla disabilità, è importante sostenere chi ne soffre nella scelta di un piano di gestione adeguato assieme al proprio medico – ha affermato Daniela Della Monica, Head of Franchise Immunology, Epatology and Dermatology Novartis -. ‘Mal di schiena da incubo’ si inserisce in un più ampio progetto di comunicazione che ci vede impegnati per sensibilizzare e mantenere alta l’attenzione su patologie ancora troppo spesso sottodiagnosticate proprio come il mal di schiena infiammatorio”.
Fonte: Askanews.it
Smettere è il primissimo atto amore che possiamo fare per nostri figli.
“Il fumo può distruggere il sogno di diventare mamma e papà, naturalmente o anche con l’aiuto delle tecniche di procreazione assistita”. È il messaggio lanciato da Antonino Guglielmino presidente della Società italiana di riproduzione umana (SIRU), in occasione della Giornata mondiale contro il tabacco che si celebra oggi in tutto il mondo. La combustione del tabacco di sigaretta produce circa 4000 sostanze, molte delle quali nocive alle cellule riproduttive maschili e femminili. “Il fumo, quindi, può ridurre la fertilità sia delle donne che degli uomini”, spiega Guglielmino. “Si stima che circa il 13% dell’infertilità femminile dipende dal fumo che è molto dannoso per le ovaie: maggiori sono le sigarette che si fumano e la durata di questa cattiva abitudine, e minori sono le possibilità di concepire”, aggiunge. Allo stesso modo le sostanze chimiche sprigionate dalla combustione del tabacco danneggiano la fertilità maschile già nella fase di produzione degli spermatozoi. “Per aumentare le chance di diventare papà è bene abbandonare le sigarette”, sottolinea il presidente della SIRU. Secondo Guglielmino, “il primo vero atto d’amore di un genitore verso i propri figli”.
Fonte: Askanews.it
Indagine SWG in occasione della Giornata Mondiale.
In occasione della Giornata Mondiale della Sclerosi Multipla il 30 maggio, l’istituto di ricerca SWG ha condotto per Almirall – azienda farmaceutica internazionale impegnata in dermatologia e Sclerosi Multipla – una ricerca per capire quanto la malattia sia davvero conosciuta da parte degli italiani e quanti falsi miti siano ancora presenti sulla qualità di vita di chi ne è affetto. Dai risultati della ricerca, condotta su un campione di 800 persone rappresentativo della popolazione maggiorenne italiana, emerge che quasi la totalità degli intervistati ha sentito parlare della malattia (98%), ma le persone che effettivamente ne mostrano una buona conoscenza è piuttosto ridotta. Solo il 53% del campione conosce infatti che si tratta di una malattia non ereditaria, mentre il 70% sa che attualmente non ci sono cure per questa malattia, nozione diffusa soprattutto tra i giovani. La Sclerosi Multipla (SM) è una malattia autoimmune cronica che colpisce il sistema nervoso centrale e colpisce oggi oltre 2 milioni e mezzo di persone in tutto il mondo. Per questa malattia non vi è una cura, ma solo trattamenti che ne rallentano il decorso. Chiunque può sviluppare la SM, ma sono le donne che risultano essere più colpite, il doppio rispetto agli uomini, e la diagnosi arriva principalmente nella fascia d’età tra i 20 e 40 anni. Informazioni che la maggior parte della popolazione non conosce: solo il 14% ha infatti indicato le donne europee e nordamericane come target principale della malattia. Discrepanze tra la realtà e la conoscenza diffusa tra gli italiani si hanno anche sul tema della qualità di vita dei malati di Sclerosi Multipla. Il quadro che emerge è che solo una minoranza degli intervistati ritiene che una persona con Sclerosi Multipla possa fare attività lavorative, sportive o legate alla quotidianità. In particolare, il 75% ritiene che un malato di SM faccia difficoltà a svolgere le mansioni quotidiane, che debba assumere farmaci più volte al giorno (70%) e che dovrà sicuramente ricorrere all’uso della carrozzina a rotelle (67%). Dall’altra parte, solo il 31% ritiene che una persona affetta da SM possa svolgere la maggior parte dei lavori, che può guidare l’auto (possibile solo per il 38% degli intervistati) e che, se donna, può portare a termine una gravidanza (39%).
La malattia ha un decorso variabile e si presenta con caratteristiche che possono cambiare molto da una persona all’altra, ma non necessariamente portano allo sviluppo di una disabilità grave. Le donne, ad esempio, possono portare avanti una gravidanza e molti pazienti sono in grado di volgere le mansioni quotidiane e lavorare. Sono quindi importanti le terapie che le persone affette dalla malattia possono intraprendere, insieme al proprio medico, così da rallentarne la progressione e permettere di migliorare la propria qualità di vita. Dal sondaggio emerge come i sintomi siano noti al grande pubblico: difficoltà motoria e spasticità, ovvero la rigidità muscolare, sono infatti i due sintomi più comunemente ricondotti alla malattia, indicati rispettivamente dal 71% e dal 68% degli intervistati, mentre il dolore articolare è stato associato dal 52%.
Fonte: Askanews.it
Riflessioni dopo il convegno di Motore Sanità e Diabete Italia.
Tra le fragilità che la pandemia ha messo in evidenza è emersa anche quella della presa in carico dei pazienti affetti da diabete da parte dei medici di medicina generale, attori importanti del processo di cura, ma, come è stato messo in evidenza in un convegno online organizzato da Motore Sanità e da Diabete Italia onlus, che si trovano ad avere “le armi spuntate”.
Ne abbiamo parlato con Stefano Nervo, presidente di Diabete Italia. “In linea di principio – ha detto ad askanews – il diabete di tipo 2 ben compensato, ossia che non presenta particolari difficoltà o complicanze può essere gestito dal medico di famiglia, altrimenti occorre andare dallo specialista. Il problema è che il medico di famiglia ha le armi spuntate. E queste armi spuntate sono tutti i farmaci che devono sottostare ai piani terapeutici; i piani terapeutici non possono essere redatti dai medici di famiglia, ma dagli specialisti. Questo comporta che il medico di famiglia può usare solo pochi farmaci”.In sostanza, per il medico di famiglia non è possibile prescrivere farmaci innovativi, e questo depotenzia le possibilità di cura, creando al tempo stesso una maggiore pressione sui centri specialistici. Altri temi importanti riguardano l’organizzazione della cura del diabete, spesso diversa a livello regionale, e la gestione continua del paziente. Su questi aspetti abbiamo interpellato Gerardo Medea, responsabile della Ricerca e componente della Giunta esecutiva della Società Italiana di Medicina Generale. “Una buona organizzazione – ci ha spiegato – sia dal punto di vista della struttura ambulatoriale, sia dal punto di vista della comunicazione con il paziente può aiutare molto a ben inquadrare il soggetto e a coinvolgerlo in un buon follow-up”.Perché la cura del diabete è qualcosa che va portata avanti ogni giorno, da parte del paziente stesso, affiancato dalla struttura sanitaria, che, hanno auspicato i partecipanti all’evento di Motore Sanità, dovrebbe essere il più possibile vicina e flessibile. “Chi vive con il diabete – ha aggiunto Stefano Nervo – vive con una parte della propria testa sempre fissata lì. Se lo fa con cognizione di causa vive bene, se non ha le armi per farlo in autonomia rischia di non vivere bene”.Le “armi spuntate”, poi, possono produrre anche altri effetti collaterali, come la perdita di competenze per il medico di famiglia. “E’ evidente – ha concluso Gerardo Medea – che se al medico di medicina generale non viene consentita la prescrizione di alcuni farmaci, peraltro importanti, territoriali, determinanti per il buon compenso e il controllo dei fattori di rischio, si perde un certo grado di competenza e di conoscenza” Insomma, come è stato detto nel convegno, spesso il medico di medicina generale di fronte alla cura dei pazienti diabetici somiglia a “un pugile che combatte con le mani legate”, una condizione che, per il bene di tutti, si chiede che venga al più presto sanata.
Fonte: Askanews.it
Ecco la nuova frontiera contro le malattie (oggi) incurabili.
Il 2030 sarà l’anno domini della medicina che curerà i nostri figli e nipoti. Entro il prossimo decennio infatti oltre 350 mila persone malate, con un incremento di 50 mila ogni anno, saranno curate con alcune delle 16 mila Terapie Avanzate attualmente in sperimentazione. Un progresso solo apparentemente silenzioso, ma inarrestabile, su cui sono già impegnate oltre 450 aziende nel mondo sullo sviluppo delle terapie geniche (appartenenti alla più ampia categoria delle terapie avanzate dove le aziende coinvolte sono 900). Sarà una rivoluzione per il malato e per la società. La vera nuova frontiera della medicina che oggi spazia dalle malattie genetiche e, in particolar modo quelle rare, al cancro, passando per le malattie autoimmuni e le malattie infettive.
Queste nuove tecnologie nascono dall’idea di usare i geni, alla base del funzionamento delle cellule, come se fossero minuscoli pezzi di ricambio capaci di sostituire le parti difettose. Grazie a questi si possono ristabilire, correggere o modificare le funzioni fisiologiche compromesse nei malati. I costi iniziali per i sistemi sanitari dovranno essere gestiti nell’ambito della sostenibilità, adeguando gli strumenti di contabilità nazionale ed europea che oggi qualifica tutta la spesa farmaceutica come un ‘costo’ e non tiene conto che, grazie al progresso tecnologico, in alcuni casi sono presenti evidenti elementi di ‘investimento’: sono one shot, e producono benefici immediati e duraturi nel tempo. Ciò consentirebbe di compensare contabilmente la spesa annuale con il risparmio per il SSN generato dalla terapia, garantendone così l’accesso a un numero più elevato di pazienti potenzialmente eleggibili.Attualità e strategie per affrontare il tema della sostenibilità delle cure del futuro è il tema del convegno digitale “Terapia Avanzate: come arrivare ad un cambio di paradigma sostenibile” organizzato da FortuneItalia con l’Intergruppo Parlamentare Scienza e Salute, CittadinanzAttiva e l’associazione #VITA (Valore e Innovazione delle Terapie Avanzate) composta da aziende impegnate nella ricerca in questo settore, seguito da una tavola rotonda con le Istituzioni.“La soluzione è in un cambiamento di prospettiva che porti a considerare questa spesa come un investimento e non come un costo – ha spiegato Americo Cicchetti, professore ordinario Organizzazione Aziendale Università Cattolica del Sacro Cuore e Direttore ALTEMS -. Le Terapie Avanzate, infatti, offrono benefici non solo nel breve, ma soprattutto nel lungo periodo. Non solo per la salute e il benessere delle persone, ma anche in termini di risparmi diretti ed indiretti: nel caso di terapie curative, si assiste ad un miglioramento radicale della storia naturale della malattia con la completa eliminazione di terapie e cure che spesso si prolungherebbero per l’intera esistenza della persona. All’impatto sulla salute si aggiunge un altrettanto importante impatto sulla qualità della vita e sulla produttività sul lavoro. Quest’ultimo impatto riguarda anche caregivers avranno la possibilità di lavorare a tempo pieno e, proprio come quelli che un tempo erano pazienti, potranno ricominciare a produrre reddito, con vantaggi a cascata per il gettito fiscale e il sistema pensionistico”.
Fonte: Askanews.it
Metanalisi su 184.389 persone arruolate in 9 studi indipendenti.
L’uso degli erbicidi è stato trovato associato ad un aumento dell’85% il rischio melanoma, a prescindere dal tipo di esposizione. A lanciare l’allarme è l’Intergruppo Melanoma Italiano (IMI) che ha condotto una metanalisi su 184.389 persone arruolate in 9 studi indipendenti sul rischio di tumore della pelle. Scopo della ricerca: individuare un possibile collegamento tra il melanoma e l’esposizione ai pesticidi ed indagare l’eventuale classe di pesticidi maggiormente implicati. Visti i preoccupanti dati preliminari emersi, l’Associazione scientifica non-profit lancia un appello al mondo della ricerca sollecitando nuove indagini che valutino in maniera più mirata la correlazione.
Ad oggi il melanoma ha una incidenza in costante aumento, soprattutto per quanto riguarda quelli sottili, ossia quelli nella prima fase di sviluppo. “Ma se da un lato le persone si controllano di più, facendo registrare un l’incremento dei casi – spiega il presidente IMI, Ignazio Stanganelli, direttore della Skin Cancer Unit IRCCS IRST Romagna Cancer Institute – i numeri sono comunque troppo elevati per essere spiegati con una maggiore attenzione alla diagnosi precoce e i fattori di rischio ambientale attualmente noti”.Alcune sostanze chimiche sono già nelle liste nere perché cancerogene. L’IARC (International Agency for Research on Cancer) ha stilato una lista di pesticidi che negli anni si sono dimostrati alla base dell’insorgenza di diverse forme di tumori maligni come quelli del sangue, del colon, della prostata. Questo è stato il motivo che ha portato ad analizzare anche il rischio tra tumori della pelle e l’esposizione a pesticidi, insetticidi ed erbicidi. È stata così condotta una revisione delle ricerche scientifiche fino a settembre 2018. Dallo studio, pubblicato su Journal of the European Academy of Dermatology and Venereology (JEADV), è emersa una chiara correlazione tra l’uso di qualsiasi tipo di erbicidi e l’incidenza del melanoma indipendentemente dal tipo di esposizione.“Qualunque uso di erbicidi – sottolinea Sara Gandini, direttrice dell’unità “Molecular and Pharmaco-Epidemiology” dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano – sembra associato ad un aumentato rischio di melanoma cutaneo con un SRR (Summary Relative Risk) di 1.85 indipendentemente dal tipo di esposizione, che corrisponde ad un 85% di rischio in più rispetto a chi non li usa. Questo risulto però andrà confermato da ulteriori studi che tengano presenti di tutte le possibili fonti di distorsione come ad esempio la quantificazione dell’esposizione solare”. Al contrario, non sembra esserci un aumento del rischio di questa forma di tumore della pelle e l’utilizzo di pesticidi o insetticidi. Le categorie più esposte sono agricoltori, vivaisti, appassionati di giardinaggio, tutti coloro che utilizzano questi prodotti per professione o nel tempo libero. Di qui l’auspicio della messa a punto di un sistema di sorveglianza e di prevenzione rivolta ai lavoratori esposti a pesticidi, erbicidi e insetticidi affinché siano posti dei programmi di prevenzione sanitaria, d’informazione professionale e di regolamentazione per l’uso di queste sostanze potenzialmente nocive. “Sono necessari ulteriori studi – conclude Stanganelli – che possano chiarire la correlazione tra fattori ambientali e alcune sostanze chimiche in relazione all’aumento dell’incidenza del melanoma”.
Fonte: Askanews.it
Il chirurgo plastico: effetto isolamento sociale, disinibiti da oblio.
Labbra a canotto e decollete esplosivi. Ma anche glutei oversize, sodi e rotondi. E’ l’effetto isolamento sociale e mascherina che riaccende il desiderio del maxi ritocco. E, in vista delle riaperture, sempre più donne bussano al chirurgo per interventi extralarge. “Dopo un anno di relazioni pubbliche ridotte all’osso a causa del Covid-19 si sta diffondendo la convinzione che nessuno ricordi più i nostri tratti somatici e la nostra silhouette, come se fossimo caduti in una sorta di oblio: per questo chi aveva già intenzione di ricorrere alla chirurgia per sentirsi giovane e bella adesso osa di più”, spiega Daniele Spirito, Specialista in Chirurgia Plastica a Roma e Como e docente presso la Scuola di Specializzazione in Chirurgia Plastica dell’Università di Milano.
Dunque, l’effetto naturale lascia spazio a correzioni forse più invasive e vistose, da maxi filler a lifting e protesi. Le donne puntano su bocche carnose e seni prosperosi, volti dalle sembianze feline e profili tutte curve. Gli uomini su pettorali scolpiti e addome a tartaruga. “Stiamo registrando un forte aumento di richieste di interventi dai risultati più prorompenti. La pandemia ha scatenato l’urgenza di prendersi cura di sé e disinibito chi era più restio a modifiche più appariscente – prosegue l’esperto – . E’ importante trovare soddisfazione nel proprio aspetto fisico, soprattutto in questo periodo storico, ma sempre con la giusta prudenza e senza stravolgimenti eccessivi”.Ma quali sono gli interventi più richiesti? “Per il ringiovanimento del viso e del collo sicuramente il minilifting composito, meno invasivo e duraturo come un lifting classico, con rischi di complicanze ridotti e un recupero più rapido – spiega Spirito – si effettua una sola piccola incisione davanti al padiglione auricolare e si procede a uno scollamento di 5-6 cm del sottocute. Da qui si fa ingresso nei piani profondi e si riposizionano i tessuti verso l’alto. La cicatrice è piccola, quasi invisibile, l’esposizione dei tessuti è minima. L’operazione viene eseguita in anestesia locale con sedazione in regime di day hospital. Il risultato è sorprendente: il viso appare più giovane di 10 anni”.“Molto richieste sono anche le protesi labiali, in alternativa al filler, per una bocca carnosa e sensuale dall’effetto permanente e naturale. L’utilizzo della mascherina permette poi di nascondere il gonfiore iniziale – aggiunge – Per quanto riguarda, invece, il seno si sta tornando verso le taglie abbondanti, terza/quarto coppa C/D, e lo stesso vale per i glutei: per chi cerca un posteriore alto, sodo e rotondo si propone la gluteoplastica con impianti sottomuscolari, una tecnica rivoluzionaria, efficace e sicura, con risultati definitivi. Per gli uomini l’ultima tendenza riguarda addome e pettorali: sempre più in voga l’innesto di protesi per avere fisici statuari senza troppi sforzi”.
Fonte: Askanews.it
Per rendere il mondo della salute più accessibile ai cittadini
È consultabile online – https://www.portaletrasparenzaservizisanitari.it/ – il nuovo Portale della Trasparenza dei Servizi per la Salute, presentato questa mattina nel corso di una video-conferenza stampa. Il progetto, approvato in Conferenza Stato-Regioni, è stato creato per fornire al cittadino informazioni in ambito sanitario di facile accesso, semplici, chiare, univoche e di qualità, assicurando la necessaria integrazione tra le differenti fonti informative già esistenti, a livello nazionale, regionale e locale. Il sito presenta contenuti che vanno a valorizzare e integrare le informazioni detenute dal Ministero della Salute con quelle provenienti dalle Regioni, dalle Province Autonome e dagli altri enti e operatori dei Servizi sanitari regionali. Quattro le macroaree in cui è articolato: Vivere in salute; Servizi e prestazioni; Come fare per (prenotare una prestazione e conoscere i tempi di attesa); Covid-19.
Capofila e coordinatore del progetto del Portale è la Regione Veneto, mentre l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) è responsabile dell’implementazione del Portale e coordinatore delle attività di esecuzione del progetto. Il Ministero della Salute ha coordinato la Cabina di Regia del Portale e le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, partner progettuali, hanno messo a disposizione le competenze, le esperienze e le conoscenze dei livelli locali, utili alla gestione e realizzazione del progetto.“In questo momento storico è fondamentale fornire al cittadino informazioni chiare, semplici, condivise, autorevoli e scientificamente validate – sottolinea il Presidente di Agenas, Enrico Coscioni – il nuovo Portale risponde a principi di accesso alle informazioni aumentando il livello di trasparenza della comunicazione e rispecchia la tendenza a raggiungere la massima condivisione di tutti i dati e le informazioni provenienti dai 21 Servizi sanitari regionali a supporto delle scelte dei decision makers ma soprattutto del cittadino, assoluto protagonista dell’iniziativa”.“L’obiettivo – spiega il Direttore Generale di Agenas, Domenico Mantoan – è quello di migliorare la conoscenza e accrescere la consapevolezza e la responsabilizzazione del cittadino, per consentirne una partecipazione consapevole e attiva al processo di promozione e cura della salute, soddisfacendo la sempre maggiore richiesta di informazione qualificata. L’iniziativa nasce da un’Intesa in Conferenza Stato-Regioni nel settembre del 2016 e sono dunque lieto che oggi possa essere messo a disposizione di tutta la comunità. Per le sue caratteristiche il Portale necessita di un costante aggiornamento e proprio per questo motivo, nonostante le numerose informazioni già presenti, invitiamo sia gli operatori del nostro SSN sia i cittadini/pazienti a contribuire alla piena realizzazione del progetto fornendo spunti e suggerimenti”.
Fonte: Askanews.it
Può consumo olio extravergine ridurre l'invecchiamento cognitivo?
Può il consumo dell’olio extravergine di oliva rallentare l’invecchiamento cognitivo? A questa domanda tenterà ora di dare risposta Giorgio D’Andrea, il ricercatore dell’Istituto di Biologia Cellulare e Neurobiologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Roma, “adottato” per un anno da Monini attraverso il finanziamento completo della borsa di ricerca assegnata tramite bando pubblico da Fondazione Umberto Veronesi.
Il via ufficiale allo studio, con la cerimonia di consegna dei Grant 2021 di Fondazione Umberto Veronesi, è fissato per giovedì 25 marzo 18.30, quando 133 ricercatori, tra i quali D’Andrea, riceveranno simbolicamente altrettante borse di ricerca. L’evento rappresenta l’appuntamento clou dell’anno di Fondazione Umberto Veronesi, l’occasione per celebrare la ricerca scientifica in Italia.All’evento partecipano Paolo Veronesi Presidente di Fondazione Umberto Veronesi e Direttore Divisione Senologia Chirurgica IEO, Chiara Tonelli Presidente del Comitato Scientifico di Fondazione Umberto Veronesi e Professore Ordinario di Genetica presso l’Università degli Studi di Milano e Carlo Alberto Redi Presidente del Comitato Etico di Fondazione Umberto Veronesi e Professore Ordinario di Zoologia e Biologia dello Sviluppo presso l’Università degli Studi di Pavia. Durante l’evento sono previsti momenti dedicati alle testimonianze di scienziati, istituzioni e di ex pazienti.Presente anche la famiglia Monini: “crediamo che la ricerca scientifica possa portare a un miglioramento della qualità della vita di tutti noi. Per questo – si legge in una nota – sosteniamo Fondazione Umberto Veronesi e siamo orgogliosi di partecipare a questa prestigiosissima cerimonia che apre un decennio di intenso lavoro e ci auguriamo di nuove prospettive per la collettività”. Il finanziamento della ricerca di D’Andrea – Idrossitirosolo: fenolo dell’olio d’oliva contro l’invecchiamento – rappresenta infatti il primo concreto tassello dell’impegno che l’azienda spoletina ha assunto a favore della ricerca scientifica e della promozione di un corretto stile di vita, pilastri del Piano di Sostenibilità 2020-2030 avviato lo scorso anno in occasione del suo Centenario. Nei prossimi 10 anni Monini sosterrà lo studio dei benefici dell’olio extravergine di oliva.
Fonte: Askanews.it
Farmacia Brunelleschi, Corso F. Brunelleschi, 75C - 10141 Torino (TO) - Tel. 011 703781 - Email: info@farmaciabrunelleschi.it
P.iva 07387670016 - Privacy Policy
Webdesign Fulcri Srl
Gentile cliente, FARMACIA BRUNELLESCHI (Titolare del trattamento dei dati), con la presente intende fornirle tutte le informazioni in ordine all'utilizzo che faremo dei Suoi dati personali.
Finalità del trattamento: Il titolare raccoglie dati di contatto (es. e-mail, telefono) per inviarle materiale informativo su iniziative e promozioni del titolare. La base giuridica del trattamento è il suo consenso (art. 6 punto 1 lettera A. Regolamento UE 2016/679). Il trattamento sarà svolto in forma manuale e informatica utilizzando schede su supporto cartaceo e/o successiva creazione di banca dati informatica.
Comunicazione e diffusione: Dette operazioni avverranno a cura di personale del titolare incaricato ed istruito per raccolta indirizzi e di società esterna per invio newsletter ed elaborazioni statistiche anonime. Verranno utilizzati strumenti informatici di società esterne per l'invio delle comunicazioni. La conservazione e la gestione saranno realizzate con la massima attenzione alla riservatezza. I dati non saranno diffusi.
Tempo di conservazione: i dati saranno conservati per un periodo di tempo non superiore a quello necessario agli scopi per i quali essi sono stati raccolti o successivamente trattati conformemente a quanto previsto dagli obblighi di legge.
Natura del conferimento: il conferimento dei dati è facoltativo ma indispensabile per accedere al servizio. Le ricordiamo infine che Le sono riconosciuti i diritti di cui all'art. 13 comma 2 del GDPR in particolare, l'accesso ai dati personali e la loro rettifica; per motivi legittimi ha diritto di ottenere la cancellazione degli stessi o la limitazione del trattamento che lo riguardano o di opporsi al loro trattamento; revocare il consenso in qualsiasi momento senza pregiudicare la liceità del trattamento basata sul consenso prestato prima della revoca; proporre reclami all'autorità competente.
Informativa ex art. 13 ai sensi del Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali (per brevità GDPR 2016/679)
1. Titolare e responsabili del trattamento - art. 13 co. 1 lett. [a] [b] GDPR 2016/679
Titolare del trattamento è FARMACIA BRUNELLESCHI al quale ci si potrà rivolgere per esercitare i diritti riconosciuti dal GDPR e per conoscere l'elenco aggiornato di tutti i Responsabili del trattamento dei dati.
2. Tipi di dati trattati, finalità e base giuridica del trattamento - art. 13 co. 1 lett. [c] [d] GDPR 2016/679
Dati di navigazioneIl sito raccoglie alcuni dati personali la cui trasmissione è implicita nell'uso dei protocolli di comunicazione di Internet. Si tratta di informazioni che non sono raccolte per essere associate a interessati identificati, ma che per loro stessa natura potrebbero, attraverso elaborazioni ed associazioni con dati detenuti da terzi, permettere di identificare l’utente. In questa categoria di dati rientrano gli indirizzi IP o i nomi a dominio dei computer utilizzati dall’utente che si connette al sito, gli indirizzi in notazione URI (Uniform Resource Identifier) delle risorse richieste, l'orario della richiesta, il metodo utilizzato nel sottoporre la richiesta al server, la dimensione del file ottenuto in risposta, il codice numerico indicante lo stato della risposta data dal server (buon fine, errore, ecc.) ed altri parametri relativi al sistema operativo e all'ambiente informatico dell'utente. Questi dati vengono utilizzati al solo fine di ricavare informazioni statistiche anonime sull'uso del sito e per controllarne il corretto funzionamento. I dati potrebbero essere utilizzati per l'accertamento di responsabilità in caso di ipotetici reati informatici ai danni del sito.
3. Comunicazione e diffusione dei dati - art. 13 co. 1 lett. [e] [f] GDPR 2016/679
Il titolare può trasferire i dati personali dell’utente a soggetti terzi qualificati come data processors o responsabili del trattamento dei dati per svolgere operazioni tecniche o commerciali necessarie ad eseguire le prestazioni collegate alla migliore gestione del sito (ad esempio corrieri e operatori postali; agenzie di pubblicità, commerciali e di social media; fornitori di servizi informatici; fornitori di servizi di pagamento; fornitori di servizi di assistenza clienti). In tali casi la comunicazione dei dati è indispensabile per soddisfare gli impegni contrattuali e per migliorare le prestazioni del sito. Il titolare si impegna tramite accordi per il trattamento dei dati affinché i responsabili gestiscano i dati in modo adeguato e sicuro. L’utente può richiedere l’elenco dei responsabili usando l’e-mail del titolare del trattamento. Inoltre, il titolare può essere tenuto a condividere i dati personali dell’utente quando richiesto dalla legge o da un ordine della pubblica autorità o per tutelare un proprio diritto o un diritto di terze parti. Il titolare non trasferisce i dati fuori dall’Unione Europea.
Siti di terze partiQuesta informativa non riguarda altri siti o piattaforme a cui il sito possa collegarsi (es. banner, messaggi pubblicitari e altri collegamenti a siti o piattaforme di terze parti) a cui si invita a fare riferimento leggendo le relative privacy policy.
4. Periodo di conservazione - art. 13 co. 2 lett. [a] GDPR 2016/679
Il titolare memorizza dati personali per il tempo necessario a fornire all’utente i servizi richiesti o ad adempiere ad obblighi legali o fiscali o per il periodo minimo previsto dalla legge. Al fine di determinare il periodo appropriato di conservazione dei dati personali memorizzati dal sito su consenso dell’utente, il titolare prende in considerazione anche i seguenti criteri: le specifiche finalità esplicitate nell’informativa per le quali il sito archivia le informazioni personali; il tipo di rapporto in corso con l’utente (con quale frequenza l’utente accede al proprio account; se l’utente fa richieste tramite form di contatto; se l’utente continua a ricevere newsletter o comunicazioni commerciali; quanto regolarmente naviga sul sito, ecc.); qualsiasi richiesta specifica dell’utente di cancellazione dei propri dati o di revoca del consenso; l’interesse legittimo commerciale del titolare del trattamento. Il sito cancellerà o renderà anonimi prontamente i dati personali la cui memorizzazione non è più necessaria in base alla legge.
5. Diritti dell'interessato - art. 13 co. 2 lett. [b] [c] [d] GDPR 2016/679
L’utente ha il diritto di ricevere conferma riguardo all’eventuale esistenza di suoi dati personali trattati dal titolare del trattamento.
In tal caso, ai sensi del Regolamento, l’utente ha il diritto di:
Per ogni informazione, si invita l’utente a consultare il sito Internet dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali – www.garanteprivacy.it – dove troverà una sezione dedicata a tali diritti.
6. Natura del conferimento dei dati personali e conseguenze di un eventuale rifiuto di rispondere - art. 13 co. 2 lett. [e] [f] GDPR 2016/679
A parte quanto specificato per i dati di navigazione, l'utente può liberamente conferire i propri dati per il tramite di form di contatto o per ricevere comunicazioni promozionali o per acquistare beni o servizi ed il loro mancato conferimento può comportare l'impossibilità di ottenere quanto richiesto. All’interno dei vari form è sempre specificato quali dati sono obbligatori per poter dare riscontro a quanto richiesto dall’utente.
7. MODIFICHE DELL’INFORMATIVA
Eventuali modifiche alla presente informativa verranno pubblicate sul sito. L’utente è invitato a verificare eventuali aggiornamenti o modifiche.
Gentile cliente, FARMACIA BRUNELLESCHI (Titolare del trattamento dei dati), con la presente intende fornirle tutte le informazioni in ordine all'utilizzo che faremo dei Suoi dati personali.
Finalità del trattamento: Il titolare raccoglie dati di contatto (es. e-mail, telefono, nome e cognome) per poterle erogare la riposta ai quesiti posti e/o fornire la prestazione richiesta. La base giuridica del trattamento è il suo consenso (art. 6 punto 1 lettera A. Regolamento UE 2016/679). Il trattamento sarà svolto in forma manuale e informatica utilizzando anche schede su supporto cartaceo e/o successiva creazione di banca dati informatica.
Comunicazione e diffusione: Dette operazioni avverranno a cura di personale del titolare incaricato ed istruito e potranno essere utilizzati strumenti informatici di società esterne per l'invio delle comunicazioni. La conservazione e la gestione saranno realizzate con la massima attenzione alla riservatezza. I dati non saranno diffusi.
Tempo di conservazione: i dati saranno conservati per un periodo di tempo non superiore a quello necessario agli scopi per i quali essi sono stati raccolti o successivamente trattati conformemente a quanto previsto dagli obblighi di legge.
Natura del conferimento: il conferimento dei dati è facoltativo ma indispensabile per accedere al servizio. Le ricordiamo infine che Le sono riconosciuti i diritti di cui all'art. 13 comma 2 del GDPR in particolare, l'accesso ai dati personali e la loro rettifica; per motivi legittimi ha diritto di ottenere la cancellazione degli stessi o la limitazione del trattamento che lo riguardano o di opporsi al loro trattamento; revocare il consenso in qualsiasi momento senza pregiudicare la liceità del trattamento basata sul consenso prestato prima della revoca; proporre reclami all'autorità competente.
Questo sito web utilizza cookie e tecnologie simili per garantire il corretto funzionamento delle procedure e migliorare l'esperienza di uso delle applicazionie servizi online. Il presente documento fornisce informazioni dettagliate sull'uso dei cookie e di tecnologie similari, su come sono utilizzati da questo sito e su come gestirli.
I cookie sono frammenti di testo che permettono al server web di memorizzare sul client tramite il browser informazioni da riutilizzare nel corso della medesima visita al sito (cookie di sessione) o in seguito, anche a distanza di giorni (cookie persistenti). I cookie vengono memorizzati, in base alle preferenze dell'utente, dal singolo browser sullo specifico dispositivo utilizzato (computer, tablet, smartphone).
Nel seguito di questo documento faremo riferimento ai cookie e a tutte le tecnologie similari utilizzando semplicemente il termine “cookie”.
In base alle caratteristiche e all'utilizzo i cookie si distinguono in diverse categorie:
Si tratta di cookie indispensabili per il corretto funzionamento del sito. La durata dei cookie è strettamente limitata alla sessione di navigazione (chiuso il browser vengono cancellati)
Sono cookie utilizzati per raccogliere e analizzare il traffico e l'utilizzo del sito in modo anonimo. Questi cookie, pur senza identificare l'utente, consentono, per esempio, di rilevare se il medesimo utente torna a collegarsi in momenti diversi. Permettono inoltre di monitorare il sistema e migliorarne le prestazioni e l'usabilità. La disattivazione di tali cookie può essere eseguita senza alcuna perdita di funzionalità.
Si tratta di cookie utilizzati per identificare (in modo anonimo e non) le preferenze dell'utente e migliorare la sua esperienza di navigazione.
Visitando un sito web si possono ricevere cookie sia dal sito visitato (“proprietari”), sia da siti gestiti da altre organizzazioni (“terze parti”). Un esempio notevole è rappresentato dalla presenza dei “social plugin” per Facebook, Twitter, Google+ e LinkedIn. Si tratta di parti della pagina visitata generate direttamente dai suddetti siti ed integrati nella pagina del sito ospitante. L'utilizzo più comune dei social plugin è finalizzato alla condivisione dei contenuti sui social network.
Alcuni cookie (cookie di sessione) restano attivi solo fino alla chiusura del browser o all'esecuzione del comando di logout. Altri cookie “sopravvivono” alla chiusura del browser e sono disponibili anche in successive visite dell'utente.
Questi cookie sono detti persistenti e la loro durata è fissata dal server al momento della loro creazione. In alcuni casi è fissata una scadenza, in altri casi la durata è illimitata.
Questo sito non fa uso di cookie persistenti, è possibile però che durante la navigazione su questo sito si possa interagire con siti gestiti da terze parti che possono creare o modificare cookie permanenti e di profilazione.
L'utente può decidere se accettare o meno i cookie utilizzando le impostazioni del proprio browser. Occorre tenere presente che la disabilitazione totale dei cookie può compromettere l'utilizzo delle funzionalità del sito.
Di seguito è possibile accedere alle guide per la gestione dei cookie sui diversi browser:
Chrome: https://support.google.com/chrome/answer/95647?hl=it
Firefox: https://support.mozilla.org/it/kb/Gestione%20dei%20cookie
Internet Explorer: http://windows.microsoft.com/it-it/windows7/how-to-manage-cookies-in-internet-explorer-9
Opera: http://help.opera.com/Windows/10.00/it/cookies.html
Safari: http://support.apple.com/kb/HT1677?viewlocale=it_IT
E' possibile inoltre avvalersi di strumenti online come http://www.youronlinechoices.com/ che permette di gestire le preferenze di tracciamento per la maggior parte degli strumenti pubblicitari abilitando o disabilitando eventuali cookie in modo selettivo
La presenza di alcuni plugin o servizi può comportare la trasmissione di cookie da e verso siti gestiti da terze parti. L'installazione di Cookie e di sistemi di tracciamento operata da terze parti non può essere tecnicamente controllata dal Titolare e la gestione delle informazioni raccolte da “terze parti” è disciplinata dalle relative informative.
Il titolare del trattamento dei dati è il soggetto indicato nel footer di sito